Articolo del: 25/10/2008 |
IL TERRORE RICORRE SUL NILO |
Due esperti e appassionati di Agatha Christie, Lia Volpatti, storica (ex) caporedattrice de “I gialli Mondadori”, e Lucio Nocentini, autore per Mursia di parodie del giallo classico e uno tra i maggiori collezionisti al mondo di libri della scrittrice inglese, si sono messi insieme per scrivere un mistery che utilizza personaggi, atmosfere, libri e topoi della grande maestra del giallo, dal titolo “Il terrore corre sul Nilo”, edito da Hobby&Work. Immaginate dunque gli assassini di diversi gialli della Christie, da Poirot e la strage degli innocenti a La parola alla difesa, da Corpi al sole a Se morisse mio marito, riuniti oggi, tutti, sullo stesso battello, il Karnak, sul quale viaggiavano i personaggi del famosissimo Assassinio sul Nilo. E c’è, naturalmente, Poirot, che è arrivato lì in vacanza, desideroso solo di riposo e spensieratezza, mentre invece si trova subito di fronte alla morte per avvelenamento di una passeggera. Poirot vorrebbe restarne fuori, ma sia l’ispettore Majapp della polizia egiziana, sia il comandante greco del battello, implorano il suo interessamento. E Poirot, il quale non a caso occupa la stessa cabina, la trentuno, che aveva in Assassinio sul Nilo, non può sottrarsi. Così comincia le sue indagini, ma non può impedire neppure che, nel frattempo, altri delitti, alcuni addirittura annunciati, avvengano in circostanze misteriose sul battello, sul quale si aggira evidentemente un assassino vendicatore dei delitti commessi dagli assassini in viaggio sul Nilo. Per il colmo – si rende presto conto Poirot, e con lui la giovane Christine, fan dell’investigatore che vuole pericolosamente emulare indagando a sua volta sugli omicidi – tutti i delitti richiamano formule e tecniche dei gialli di Agatha Christie, che vengono così riletti, e offerti, come una sorta di gioco enigmistico, di rebus dal quale trarre la chiave nella scoperta del colpevole. Il punto di riferimento maggiore è il romanzo Dieci piccoli negretti, per via di alcuni indizi che si trovano nel romanzo della Christie e che ci guardiamo bene dal rivelare, con l’inserimento di tanti indizi di altri romanzi della scrittrice: un gioco fantastico, ed esilarante, per coloro che della regina del giallo inglese hanno letto tutto. Va sottolineato che l’abilità di Lia Volpatti e Lucio Nocentini è tale da ricalcare in modo impressionante lo stile della Christie e del giallo classico inglese in generale. E solo la sua estremizzazione formale aiuta a vederne il lato parodistico che ha un pregio: quello di fare contenti sia gli appassionati del giallo classico, sia i suoi oppositori, di solito estimatori dei gialli d’azione americani. Infatti, i primi ritroveranno in questo libro tutti i motivi per cui amano il genere, i secondi conferma della loro avversione allo stesso: trame esclusivamente tese a scoprire il colpevole di uno o più delitti, ambienti ovattati spesso chiusi, classi sociali elevate che fanno del perbenismo la loro maschera dietro la quale nascondere turpi pratiche omicide, linguaggio felpato, isolamento, anche nella motivazione estremamente privata, quasi intima dei delitti, da ogni contesto storico e sociale. Non a caso anche la storia de Il terrore corre sul Nilo è ambientata oggi, ma, tranne qualche cenno di colore e di critica di costume (“Mon dieu… inorridisco ancora pensando alle orde di tedeschi in sandali e canottiera che i pullman sfornavano ieri al Cairo, proprio davanti alle Piramidi… Un tempo erano d’obbligo i pantaloni lunghi, anche per gli uomini. Sono passati i tempi delle belle, anziane signore inglesi che affollavano questi luoghi completamente vestite”) non c’è altro scenario, del quale esiste solo un finto fondale. E, infatti, solo i personaggi di questo romanzo, sull’antiquato battello Karnak, tirato fuori per l’occasione, sono vestiti alla moda vittoriana, Poirot addirittura indossando scarpe di vernice con le ghette. Un Poirot che qui si chiama in realtà Hermès Parrot per il fatto di doversi rifare, con i tic e la mimica fisica e verbale dell’investigatore della Christie, al Poirot dei romanzi che via via risultano essere la chiave dei diversi delitti a bordo. Quello che, appunto, renderà divertentissimo il romanzo di Volpatti e Nocentini anche ai cultori dell’altro giallo, quello dei Chandler e degli Hammett, sarà proprio l’impronta parodistica e caricaturale che tutti gli ingredienti del giallo all’inglese messi insieme restituiscono al lettore, per cui potrà dire: avevo ragione. Ma, questa volta, non senza contraddire se stesso visto che si sarà divertito a leggere un giallo all’inglese che più all’inglese non si può. Il volume può contare anche su una affettuosa prefazione e postfazione di Rosalie Firefox, critico letterario del Times Literary Supplement, specialista della Christie e sua sostenitrice anche per avere a lungo frequentato la famiglia Christie-Mallowan. Diego Zandel Lia Volpatti&Lucio Nocentini, Il terrore corre sul Nilo, Hobby&Work, pag. 253, €. 17,00 |
Pubblicato su: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |