Mina

MINA-FACILE-2009 FACILE – MINA

Facile parlare dell’ultimo lavoro di Mina. Difficile se si hanno a disposizione solo 1300 battute. La voce è tante voci che spaziano dalla mina ragazzina (Non si butta via niente, A. Mingardi-M.Tirelli-A. Mingardi) alla Mina che fa la vecchietta (Il frutto che vuoi M.Morante-A Pani). Mina gioca con toni alti, altissimi, bassi, con le note trattenute, con i filati e non si capisce dove trovi l’energia e la voglia dopo cinquant’anni di cartellino in sala d’incisione. Forse nella consapevolezza conscia? inconscia? di avere la voce più bella di tutti i tempi. Che esce dalla sua gola che lei protegge con una sciarpa nera e chiama premurosamente “la mia fabbrica”, e che viaggia liscia come  velluto molto, molto vicina al cuore. Al suo e al nostro. Quando le fanno rimarcare che è straordinaria, risponde… “perché non ascolti la Callas”. Per me la voce di Mina batte tutte le voci compresa quella di Maria Callas. Il disco nuovo è bello e un po’ “antico”, a parte qualche guizzo di contemporaneità che non ci sta male (Adesso è facile, M. Agnelli e Non ti voglio più D. Dileo). Antico perché se lo ascolti, chiudi gli occhi e tenti di dare un’età alla sua voce non le dai più di 40 anni. Ecco la magia di Mina. Purtroppo poi apri gli occhi e la carrozza ritorna zucca. Le canzoni? Tutte molto belle. A me fa impazzire la Carne viva della Malgiogliona nostra, a voi piacerà magari Questa vita loca, o Ma tu mi ami ancora, o Volpi nei pollai. Dov’è il problema? Se invece a qualcuno questo disco non andasse né su ne giù, consulti uno psicanalista o si rassegni a morire di invidia per sempre. Brava Mina, ti amo più del pane col salame, tanto per citare una canzone di Facile. Ho sforato? Se c’è ancora un buchetto, ottimi gli arrangiamenti e bravissimi i musicisti!

I commenti sono chiusi.